Il dolce profumo dell'avventura

In quella domenica di maggio, calda ma molto ventosa, durante la Festa di Primavera a Formello, accadde qualcosa di veramente strabiliante. Anita e Francesco portarono il loro bambino al parco giochi e fermandosi a chiacchierare con altri genitori, non si accorsero che il loro figlio, Luca, si era lasciato trasportare dall’euforia e dalla voglia di giocare! Entrò dentro quel castello gonfiabile rosa e grigio e lì tutto gli apparve meraviglioso: sentiva profumi dolci e suoni di campanelli. Si trovava lì, nel luogo dei suoi sogni, in cui tutto per lui sembrava sufficiente: non aveva bisogno di altro. Mentre il tempo passava, lui si faceva trasportare dai profumi: prima cioccolata e pensò che se avesse voluto mangiarsi un pezzo di torta non poteva perché non la vedeva. Ma fu proprio in quel momento che comparvero 1,2,3,4,5 torte e dolci di cioccolato farciti con ogni tipo di frutta! Una prelibatezza per il suo palato! Preso dall’emozione e dalla gola iniziò ad ascoltare tutti i profumi e ad immaginarsi mille dolci diversi. Più passava il tempo e più i suoi occhi si stancavano e si era stancato di mangiare, assaggiare e riempirsi le tasche: cosa desiderava in quel momento? Un letto! Pensò così ardentemente ad un letto, lo desiderava con tutto se stesso e a quel punto gliene comparve uno davanti agli occhi. Sorrise, si stese e dormì per ore senza alcuna preoccupazione. Si girava nel letto più e più volte, si svegliò di soprassalto e pensò: “Troppi dolci…” Dentro di sé si sentiva felice ed euforico perché aveva capito che qualsiasi cosa desiderasse gli sarebbe apparsa veloce come un fulmine sotto ai suoi occhi. Si alzò dal letto ed iniziò a chiedersi: “Cosa posso desiderare ora?” Rimase qualche momento a pensare, poi si concentrò e poco più in là gli apparve un robot gigante! Lì per lì Luca urlò, pensò ad una roccia e ci si nascose dietro, ma poi si rese conto che il robot era ciò che desiderava, quindi era suo amico. Trascorse in sua compagnia la giornata e la sua fantasia gli permise di viaggiare con il suo nuovo amico, in tanti paesi, era emozionante, tra le stelle e gli abissi… ad un certo punto cadde, si fece male e pensò all’unica cosa, o meglio, all’unica persona che riusciva a consolarlo: sua madre. In quel momento svanirono i dolci, svanì il robot e svanì ogni cosa che lo aveva reso felice per tutto quel tempo. Si disse che per sistemare ogni cosa avrebbe dovuto pensare ardentemente a sua madre, ci provò e riprovò ancora ma lei non appariva…

Intanto alla Festa di Primavera, Anita che si era spaventata non trovando più Luca, si sentì chiamare sottovoce… socchiuse gli occhi e scoprì che l’amore per suo figlio l’avrebbe guidata nella giusta via. Arrivò davanti al castello gonfiabile e vide una scarpa di Luca in un angolo., si inoltrò con coraggio ed iniziò a cercarlo senza sosta: il castello sembrava infinito. Nel frattempo Luca era in preda al panico, non capiva come mai la mamma non appariva come ogni altra cosa che aveva desiderato nelle ultime ore! Preso dalla tristezza pensò che forse non l’avrebbe più rivista ed iniziò a pentirsi delle piccole marachelle e di tutti i litigi che aveva avuto con i suoi genitori, soprattutto per degli stupidi motivi. L’unica cosa che davvero voleva era tornare a casa… ora che aveva capito la lezione cantò a gran voce una canzone che aveva imparato a scuola, la cantò per consolarsi: Anita sentendola si fece guidare dalla sua voce, lo trovò, si abbracciarono e con nuove promesse tornarono a casa.

 

Claudia Spadaro

Lista "Fiabe e primavera"
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