Gabriele dove sei?

Gabriele era un ragazzo di 11 anni e si trovava in vacanza al mare. Una mattina mentre camminava sulla spiaggia rimase senza fiato per lo stupore.

Vide uno strano baule rivestito d’oro che fluttuava a pochi centimetri d terra e quando lo aprì scoprì che era completamente vuoto.

- Potrei venderlo per fare qualche soldo – pensò – e quindi migliorare lo stato della mia famiglia.

Gabriele tutto allegro e pimpante tornò a casa con il baule e la mamma vedendolo lo abbracciò forte e rimase molto stupita – ti farò un bel regalo dopo averlo venduto – gli disse.

Il ragazzo era  molto felice e, arrivata l’ora di dormire, lascio il baule sul comodino e si mise a letto.

Verso le sei del mattino la mamma entrò nella camera per svegliarlo, ma incredibilmente non riusciva a vederlo.

Lo chiamò,  ma non lo trovava, però lui urlava - mamma sono qui, sono nel mio letto – urlava Gabriele - perché non mi vedi?

La mamma sentendo la voce ma non vedendolo, pensò  che le stesse facendo uno scherzo e per farlo venire fuori dal suo nascondiglio fece delle finte telefonate ai carabinieri e alla polizia.

Gabriele non sapendo più come fare decise di uscire di casa per scoprire se anche le altre persone non riuscivano a vederlo. Tutti però sentivano solo la sua  voce e non vedendolo scappavano come conigli. 

– Non torneremo più qui! - dicevano – c’è un fantasma!

Dopo pochi giorni in quella via non passava più una macchina e le persone lasciavano le loro  case per andare a vivere altrove.

Gabriele con le lacrime agli occhi, non potendo ritornare a casa, si mise a pensare per capire cosa gli stesse succedendo.

Per ore ed ore fece tantissime ipotesi e anche degli esperimenti stupidi, come schioccare le dita  oppure darsi qualche pizzicotto sulle braccia.

Sfinito il ragazzo andò a dormire su una panchina e non nel suo caldo e tenero letto come era costretto a fare da giorni.

La mattina seguente, improvvisamente ebbe un un’illuminazione.

- Io sono invisibile – pensò – e quindi posso giocare e mangiare dolci quanto mi pare e piace.

Gabriele tutto contento andò al supermercato li di fronte e prese i giocattoli e le merendine che desiderava da anni.

Ogni giorno il ragazzo portava in una casa che aveva preso in prestito dall’amministratore del palazzo che era scappato, merendine e giocatoli e molte altre cose.  Un po’ ingrassato viveva una vita felice con molte ricchezze e tesori, ma gli mancava la ricchezza più grande, la sua mamma che era sicuramente in pensiero e per questo Gabriele diventava sempre più triste.

Un bel giorno decise di andare a casa sua verso le quattro del pomeriggio, quando non c’era nessuno per scoprire qualcosa. Aprì la porta, entrò nella sua triste baracca e guardandosi intorno tutto gli sembrò uguale anche se era stato via per mesi.

Nella sua vecchia stanza trovò il baule magico che forse la mamma non aveva venduto per ricordo del figlio scomparso.

Il ragazzo ormai sapeva cos’era successo, tutto era iniziato quando aveva preso quel baule sulla spiaggia.

Gabriele ripercorse i suoi passi sino alla riva del mare dove lasciò il baule.

Mentre tornava a casa si girò per un attimo e  vide uno strano e piccolo animale che lo salutava con il baule in mano. 

Ad un tratto la storia si fermò. Gabriele si risvegliò nel suo letto, erano le sei del mattino, evidentemente aveva sognato tutto. Il baule era ancora sul comodino.

– Gabriele preparati in fretta – gli disse la mamma entrando – dobbiamo andare a vendere il baule.

Gabriele saltò dal letto e abbracciandola fortissimo  le disse che la migliore cosa da fare era di riportare  il baule sulla spiaggia. 

 

Edoardo Antonio Conti (12 anni, Roma)

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